Messaggio del Vescovo per la S. Pasqua

Carissimi fratelli e sorelle,

siamo all’inizio della Settimana Santa, un tempo sempre particolare per la nostra vita di credenti perché ci porta a rivivere i Misteri che stanno al cuore della nostra Fede, la Passione, la Morte e la Risurrezione del Signore Gesù. Ma quest’anno un tempo singolare, che ci impedisce di vivere di presenza le celebrazioni di questi eventi. Non possiamo negare una sofferenza vera, una privazione che, seppur per necessità, facciamo fatica ad accettare.

Poteva essere disposto diversamente?

Non lo so, certo le norme sono stringenti e costituiscono l’apice di una serie di privazioni crescenti e dolorose. Non ci sottraiamo a quanto ci viene chiesto, ma vi chiedo che tutto questo non diventi motivo di raffreddamento della nostra Fede, un “disabituarsi” da ciò che è essenziale per la nostra vita cristiana. Anzi questo può essere un tempo di purificazione e di rinnovamento; la privazione ravvivi il senso della necessità che abbiamo dei doni che Dio ci fa attraverso la Chiesa, ci scuota da un senso abitudinario che mortifica la vitalità del cristiano.

Esorto a questo, ma sono certo che è così, sulla base di varie testimonianze sulla ripresa della preghiera in famiglia, delle relazioni rafforzate (come da triste abitudine si insiste più sulle possibili difficoltà della convivenza che sulla bellezza di valori riscoperti, di relazioni rinnovate) del fatto stesso che la nostra Comunità invece che frantumarsi si è raccolta e compattata “a distanza”, fisicamente, ma molto vicini spiritualmente creando occasioni di eventi comuni, soprattutto di preghiera.

I mezzi che la Provvidenza ci ha messo a disposizione ci hanno permesso anche di “vederci” e di “sentirci “e questo non è poco. Questo ci fa condividere la sofferenza di molti, ma ci invita anche a guadare il bene. Io ritengo che il Signore ci dia una missione: essere testimoni di speranza. Non di semplici parole di speranza con cui ci si sostiene, si formulano auspici, ma di quella “speranza che non delude”. L’Apostolo Paolo scrive nella lettera ai Romani: “Ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rom. 5,3-5).

Cosa voglio dire?

Siamo certi che la nostra speranza ha un fondamento, che quando diamo parole di speranza non battiamo l’aria, quindi a tutti possiamo, dobbiamo offrire speranza, perché non offriamo illusioni.

La Settimana Santa di quest’anno ha anche un’altra caratteristica: trovandoci in casa ci troveremo nella possibilità di viverla integralmente, se lo vogliamo. Negli anni scorsi molti hanno dovuto fare convivere i momenti delle celebrazioni e della preghiera, della riflessione sugli eventi che riviviamo con le nostre occupazioni consuete, con il lavoro, gli impegni. Quest’anno possiamo paradossalmente essere più attenti al Mistero che celebriamo. Se da una parte ci rammarichiamo, dall’altra possiamo approfittare della circostanza. Vi invito a farlo.

Infine colgo l’occasione per informarvi su alcune decisioni che la situazione generale ci ha fatto prendere e che ci riguardano come Comunità, come famiglie e come persone.

 Le Prime Comunioni e le Cresime non potranno essere celebrate prima del 14 Settembre, festa della Santa Croce. Nel fissarle bisognerà tenere conto anche di un tempo di ripresa della preparazione dei ragazzi.

Sono note le disposizioni circa i matrimoni anche quelli celebrati in Chiesa, secondo le quali attualmente si può procedere alla celebrazione solo con la presenza dei testimoni accanto agli sposi.

I campi scuola dei ragazzi molto difficilmente quest’anno potranno essere organizzati.

Abbiamo vissuto il nostro itinerario quaresimale recitando insieme il Rosario ogni sera. Ci siamo affidati a Maria, la Madre di Gesù. Affidiamo a Lei anche questi giorni, perché ci aiuti a viverli nella serenità del cuore e perché possiamo ricevere l’augurio pasquale della pace, quello che Gesù risorto ha rivolto ai Discepoli durante le sue apparizioni.

Auguro a tutti una Santa Pasqua.

Chiavari 5 Aprile 2020, nella Domenica delle Palme.

+ Alberto Tanasini

Vescovo di Chiavari