Il 15 agosto 2023 è stato celebrato il sessantesimo anniversario del tremendo incidente che è costato la vita al giovane massaro del Quartiere Chiesa Gian Carlo Aste che era impegnato nella realizzazione della tradizionale “Sparata Lunga” che veniva stesa nella piana antistante la chiesa parrocchiale, cioè nella medesima posizione dove vengono eseguiti i fuochi artificiali per la Festa di N.S. Assunta oggigiorno.
Quel giorno una grande folla, come succedeva ogni anno, era posizionata nei pressi della chiesa parrocchiale in attesa del passaggio della processione e dell’inizio della “Sparata Lunga” e dello spettacolo a giorno. Quando iniziò lo sfrecciare dei “furgai” (razzi guidati da un filo metallico), che dovevano poi dare inizio alla sparata, i presenti si resero subito conto che nella piana c’era qualcosa che non stava andando per il verso giusto.
Alcuni massari addetti allo spettacolo pirotecnico incominciarono a sbracciarsi per chiedere aiuto e altri erano chinati su chi era a terra nel tentativo di rianimare chi era rimasto coinvolto in un incidente, che in primo tempo non si capiva bene in cosa consistesse, e che poi si seppe causato da su un cavo dell’alta tensione spezzatosi.
Sulla festa calò un irreale silenzio ed in molti si resero conto della gravità di quanto stava succedendo e delle possibili conseguenze che l’incidente stava provocando.
Purtroppo quello che tutti non avrebbero mai voluto vedere si stava verificando e dopo le prime voci di massari feriti si dovette constatare che uno di loro aveva perso la vita: era Gian Carlo Aste.
Gian Carlo era un massaro che ogni anno voleva fare la Festa di Nostra Signora Assunta più bella e per questo lavora ogni giorno con passione e competenza, passione e competenza che si leggono ancora negli occhi di quanti ancora oggi lavorano per onorare la Santa Vergine.Forse è per questo che la morte di Gian Carlo è per molti campesi una ferita ancora aperta.
Quest’anno Gian Carlo è stato ricordato il 15 agosto nelle funzioni religiose da Don Davide Sacco con la Preghiera e dai ventun colpi sparati dal Comitato Fuochi Santa Maria in suo onore dopo la Santa Messa solenne delle ore undici.