Per capirne di più dell’ictus cerebrale, che conta in Italia circa 200.000 casi ogni anno, e conoscerne il percorso terapeutico Parrocchia di Santa Maria del Campo, C.R.O.P.O. (Centro Ricerche Osteoporosi e Patologie Osteoarticolari), U.N.I.T.A.L.S.I. di Chiavari e Arciconfraternita N.S. del Suffragio organizzano per lunedì 24 aprile 2023 alle ore 16,00 presso ex asilo parrocchiale di Santa Maria del Campo a Rapallo una conferenza/dibattito che avrà come relatore il Prof. Carlo Trompetto, Direttore della Clinica di Neuroriabilitazione dell’Ospedale San Martino di Genova che parlerà sul tema “come si cura un paziente con ictus cerebrale”
L’ictus cerebrale è causato dell’improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto dalla mancanza dell’ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia cerebrale).
Le conseguenze di un ictus, sia ischemico, sia emorragico, dipendono dalla parte del cervello che viene danneggiata: dopo un ictus una persona può avere problemi di movimento, per una paralisi degli arti di un lato del corpo, difficoltà di linguaggio o di pensiero.
L’unica cura possibile per l’ictus è la rimozione del coagulo che causa l’ostruzione. «Ciò può avvenire secondo due modalità. La prima consiste nella rimozione mediante un intervento farmacologico volto a “scogliere” il coagulo, la cosiddetta fibrinolisi.
Dopo la prima fase, cioè la rimozione delle cause che hanno provocato l’ictus, inizia la fase fondamentale della riabilitazione che può durare alcune settimane, dei mesi o, in casi rari, anche più di un anno. I miglioramenti delle funzioni colpite sono sempre possibili se vengono utilizzate le terapie giuste ed il paziente si impegna con determinazione e costanza.