La falesia Pandemica nasce da un’idea avuta da tre appassionati di arrampicata appartenenti a tre generazioni diverse, e alla necessità di avere sul territorio di Rapallo un posto dove far muovere i primi passi ai neofiti di questa meravigliosa attività sportiva .
Grazie al permesso avuto dalla Parrocchia di S.Maria proprietaria dell’area sulla quale sorge il Santuario di Caravaggio dedicato alla Madonna della Fonte, proprietà che ne ha subito visto un motivo di ulteriore valorizzazione dell’area,studiamo la fattibilità e successivamente i lavori.
Questi hanno visto procedere alla pulizia sistematica della paretina alta 8 mt posta dietro il santuario, con rimozione di arbusti, alberelli, terra e rocce pericolanti sulla stessa. Dopo svariate giornate di lavoro siamo riusciti a portare la parete a nudo e, provate e segnate le vie nell’arco di due giornate con il supporto di Cravasco Climbing e di Arrampicate.it siamo passati alla posa di 7 soste e i relativi chiodi per 9 vie possibili.
Questi i numeri e i nomi e i gradi delle vie:
- Pfizer 3 a
- Johnson & Johnson 3 b
- Astrazeneca 4
- Sputnik 6 a
- Moderna 6 a+
- Curevac 6 b
- Gamaleya 6 a+
- Sinovac 6 a+
- Novavax 5 c
Attenzione>> Tutte le vie sono chiodate con chiodi resinati da 8mm , le soste sono con catena ad anello chiuso. Chi arrampica deve usare il proprio moschettone per fare i tiri in molinette e saper fare la “manovra” in sosta.
A terra dopo la via n°9 è posizionate una sosta per imparare a terra le tecniche di calata in doppia e la manovra.
In alto le soste sono collegate con un cavo in modo da poter arrivare in sicurezza su alcune di loro per effettuare varie esercitazioni e manovre.
La falesia e il Santuario è raggiungibile da Via Sotto la Croce da San Pietro di Rapallo in 50′ e dalla Chiesa millenaria di Ruta in 1h 15′.
Il posto è splendido per il panorama e, pur non essendo comodo merita una gita.
Per arrampicare sono sufficienti 5/6 rinvii e una corda singola da 20 mt , casco.
La falesia è esposta a Sud ma prende il sole sopratutto dalle 12 in avanti.
Ringraziamo la proprietà dell’area che ne ha permesso la realizzazione. Cravasco Climbing per aver donato i chiodi. Arrampicate.it per la collaborazione.
Un bel lavoro di squadra che ci ricorderà per sempre questo brutto momento, ma anche l’orgoglio di aver creato un piccolo “parco giochi” per futuri alpinisti Tigullini.
Rispettate il luogo, la natura, e il Santuario.
Marco, Massimo, Nicolò.
L’arrampicata sportiva su roccia
Oggi le immagini degli arrampicatori siamo abituati a vederle in innumerevoli pubblicità, ma capire come si può praticare l’arrampicata su roccia non è facile.
Quando la Parrocchia di S.Maria propose a Marco di attrezzare quseta paretina non ci credevo. Già nel 1990 cercammo di attrezzare la cava di San Pietro,ma non riuscimmo a farlo per vari motivi.
Più di trent’anni sono trascorsi, e l’arrampicata oggi è arrivata a un livello incredibile.
I grandi climber oggi sono atleti professionisti però tutti la possono praticare in assoluta sicurezza.
I giovani in Francia e in Germania la conoscono bene perchè in tutte le scuole hanno strutture artificiali sulle quali imparare e cimentarsi. In Italia siamo ancora in grande ritardo, per questo queste strutture sono importanti.
I genitori possono stare tranquilli perchè è molto più pericoloso andare in bici o in motorino sopratutto nel traffico delle nostre città.
Per muovere i primi passi è indispensabile affidarsi a esperti che possano spiegarne correttamente le tecniche, le manovre di corda, e che portino i giovani ad apprezzarne la completezza della disciplina.
Sì perchè l’arrampicata diventa per chi l’inizia da giovane una scelta di vita, s’inizia da ragazzini e si finisce in tarda età, ci sono persone che arrampicano anche oltre i 90 anni!
Perchè è così bello arrampicare?
Lo si capisce quando si poggia una mano sulla roccia, quando si respirano i profumi della macchia mediterrannea sotto a un bel sole.
Lì si scoprirà questo gioco fatto d’equilibrio, un gioco che permette di sviluppare un’intensa intelligenza motoria,che permette di controllare le proprie paure ,le proprie emozioni, di sentirsi in armonia con la roccia e l’ambiente naturale che ci circonda.
Questa passione poi porta a cercare di migliorarsi, sui gradi, sulla lunghezza delle vie, a passare dalle falesie alte dagli 8 ai 40 metri alle pareti via via più impegnative.
Tutti però possono trovare la loro dimensione, dall’amatore fino al grande alpinista.
E’ difficile spiegare fino in fondo questa passione, ma quando si esce da una via o su una vetta e istintivamente si abbraccia il proprio compagno di cordata in quel momento si è concretizzato un sogno.
Per questo vi invitiamo a provare.