Il “Gruppo Giovani Santa Maria” e la “Festa d’Estate” di Sfefano Podestà

Il logo del “Gruppo Giovani Santa Maria”

Se, a cavallo tra gli anni ’70 e ’90, Santa Maria del Campo e la festa patronale dell’Assunta raggiunsero una notorietà a livello nazionale per merito dei fantasmagorici spettacoli pirotecnici dei tre Quartieri Casalino, Piano e San Tomaso, allo stesso tempo non si può dimenticare come, sempre in quegli anni, la frazione rapallese divenne una sorta di “capitale” tigullina del ballo liscio, grazie all’esibizione delle più rinomate orchestre del genere durante le serate ferragostane.

Tutto questo fu reso possibile verso la fine degli anni ’70 grazie alla volontà di un manipolo di campesi che, desiderosi di allietare ed impreziosire le serate della festa patronale anche con musica e gastronomia, riuscirono a creare in breve tempo un sodalizio che prese il nome di “Gruppo Giovani Santa Maria”.

Correva l’anno 1977 quando, quasi per scommessa e con pochi mezzi a disposizione, ebbe luogo, a corollario della festa dell’Assunta del 15 agosto, la prima edizione di quella che venne denominata “Festa d’Estate”.

Dal momento che la festa dell’Assunta era in passato conosciuta come “la festa delle mele”, il gruppo scelse un accattivante ed originalissimo logo identificativo: una mela stilizzata, con all’interno una silhouette dal sapore tipicamente estivo con una spiaggia assolata e, naturalmente, una coppia di ballerini al chiaro di luna.

Inizialmente i festeggiamenti furono limitati alla sera della vigilia, il 14 agosto, e la prima location fù a dir poco improvvisata, ma la voglia di realizzare qualcosa da tanto tempo desiderato era più forte di ogni ostacolo.

Avendo bisogno di uno spazio ampio e pianeggiante, la scelta cadde inevitabilmente sul locale campo di calcio, in terra battuta, e per creare la “pista da ballo” si rese necessaria la stesura di uno strato provvisorio di asfalto.

Il “palco” per l’orchestra fù per molti anni un lungo rimorchio telonato, aperto su un lato, per consentire agli orchestranti una minima protezione dalla rugiada e sul quale poter posizionare un rudimentale impianto a base di lampade “spot”, il tutto accompagnato da un servizio bar a base di panini e bevande, come era consuetudine in tutte le locali feste paesane dell’epoca.

La prima orchestra ingaggiata a Santa Maria fu “Toscana Folk”, gruppo musicale al quale i ragazzi del Gruppo Giovani davano da tempo la caccia, essendosi già esibita le estati precedenti al mitico “Porticciolo” di Rapallo.

Con il passare degli anni, di pari passo con il crescere dell’entusiasmo e del successo, la Festa d’Estate venne estesa anche al 12 e 13 agosto, il tutto sempre senza mai “intralciare” e nel pieno rispetto della festività religiosa che, dal 1970, vedeva la solenne processione con l’arca dell’Assunta svolgersi la sera di Ferragosto.

Passarono gli anni e, dal polveroso campo di calcio, si passò ad un grande piazzale normalmente destinato a parcheggio degli automezzi del locale “Centro Latte”.

Contestualmente al trasferimento, ecco comparire le prime strutture destinate allo spazio bar ed alla zona gastronomia (quest’ultima costituita da una grande ed attrezzatissima cucina e da decine di tavoli tutti al coperto), una capiente tribuna per gli spettatori ed un ampio palco in tubi innocenti e tavolati di legno per le orchestre.

Inoltre, aspetto assolutamente da non sottovalutare visto il grandissimo numero di appassionati, la nuova pista in cemento, grazie anche all’utilizzo della farina di polenta (sì, proprio quella utilizzata in cucina), consentiva ai ballerini di “scivolare” agevolmente durante i passi di danza.

Ma torniamo alle orchestre, le assolute protagoniste della festa.

Andando con la memoria indietro nel tempo e rileggendone i nomi, è inevitabile constatare come, per tre serate, era come se un po’ di Romagna si fosse trasferita a Santa Maria.

E quando si parla di Romagna, è inevitabile ricordare in primis l’Orchestra Vittorio Borghesi, indimenticabile re del liscio al pari del più famoso Raoul Casadei.

Il maestro Vittorio Borghesi, strepitoso fisarmonicista, accompagnato in quegli anni dalla bravissima Roberta Cappelletti (agli esordi di una brillante carriera) e da Edmondo Comandini, arrivò a Santa Maria nel 1981, scrivendo una pagina di storia del ballo liscio che tutti, ancora oggi, ricordano con emozione e nostalgia.

“Festa d’Estate” 1981, Orchestra Vittorio Borghesi: sul palco, da sinistra, Edmondo Comandini, Roberta Cappelletti e Vittorio Borghesi con la sua mitica fisarmonica; in basso, due organizzatori con la maglietta con il logo della festa.

Per citare solo le più celebri, tra le tante orchestre ricordiamo Renzo e Luana, Luca Canali, Franco Bagutti, Franco Bergamini, Sandrino Piva, Carlo Baiardi e Learco Gianferrari.

Quasi a simboleggiare il prestigio di questi gruppi musicali, basti ricordare come l’arrivo del pullman con gli orchestrali avvenisse molte ora prima dell’esibizione per consentire l’allestimento del palco, sul quale spesso non era impresa facile trovare spazio per i numerosissimi strumenti, i potenti impianti stereofonici e, nelle ultime edizioni, gli spettacolari ed innovativi fondali, illuminati durante le esibizioni da potenti cannoni luminosi denominati “americana luci”, tutti ingredienti per confezionare spettacoli che molti avevano visto prima di allora soltanto in televisione oppure in occasione dei concerti di qualche rock star.

Unico rammarico per gli organizzatori il non aver mai avuto l’onore di ospitare il leggendario Raoul Casadei (decisamente troppo esoso per le casse del comitato) e Castellina Pasi (in quel periodo sempre impegnato altrove).

Per quanto riguarda la gastronomia, negli anni l’offerta divenne sempre più variegata, grazie anche al sempre crescente numero di volontari e cuochi, sempre pronti ad accontentare con nuove prelibatezze i palati di campesi e turisti.

Anni ’90: foto di gruppo del numeroso staff addetto alla gastronomia.

Si passò così da panini e bibite ad un vero e proprio menù completo, con primi piatti di pesce (indimenticabile la zuppa di pesce dello chef Relio), pizze (rigorosamente cotte nel forno a legna), e naturalmente l’asado (la tipica carne argentina cotta per ore davanti al fuoco vivo), in quegli anni una vera e propria novità culinaria dalle nostre parti; in occasione della Festa d’Estate, grazie alla maestria con la quale veniva preparato e per l’inconfondibile sapore, l’asado di Santa Maria venne identificato come “l’asado di Giorgio”.

Anni ’90: la “pizzeria” della “Festa d’Estate”.

 

Pieghevole “Festa d’Estate” anni ’90

Non potevano inoltre mancare alcuni giochi per intrattenere grandi e piccini, e tra questi ricordiamo la ruota della fortuna, il gioco dei tappi, ed il porcellino d’india, giochi dall’origine antica, oggi di fatto scomparsi, e che ci riportano con la memoria ad un passato sicuramente più semplice, ma allo stesso tempo più sereno e spensierato.

Il 14 agosto era la serata clou della “tre giorni” di festa, quella tanto attesa da appassionati e non per la presenza dell’orchestra considerata come la “migliore”.

Lunghissime erano le file di persone in attesa di prendere i biglietti per cenare, mentre con il passare delle ore il piazzale (l’esibizione delle orchestre aveva inizio intorno alle ore 21) assumeva le sembianze di un vero e proprio formicaio, migliaia di persone provenienti anche da fuori Rapallo, spesso anche da località fuori provincia e appassionati addirittura da fuori regione, il tutto con l’immancabile presenza dei ragazzi dei Quartieri campesi che indossavano con orgoglio le loro colorate magliette.

Il piazzale della Festa d’Estate gremito e, sulla destra, il palco dell’orchestra.

 

Il piazzale della Festa d’Estate gremito e, sulla sinistra, lo spazio con i tavoli al coperto.

Intorno alle ore 22, il Quartiere San Tomaso offriva un piccolo omaggio pirotecnico con il lancio di alcune “bombe da tiro”, sicuramente apprezzate dagli amanti della pirotecnica, una sorta di preludio alle grandiose esibizioni dei maestri della pirotecnica previste per la sera successiva.

Il tempo scorre veloce, ed ecco che nel 1996 ricorre il ventennale della Festa d’Estate, un’edizione a dir poco memorabile da tutti i punti di vista.

Le tre orchestre ingaggiate per quell’anno furono tutte di altissimo livello, ma su tutte spiccava “Renzo e Luana” (presente in più occasioni a Santa Maria), un gruppo in grado di offrire uno spettacolo di altissimo livello che potesse accontentare davvero tutti, appassionati del liscio e non, giovani e meno giovani, con una scaletta musicale completa e variegata che spaziava dal liscio alle colonne sonore dei film più celebri.

 

Per celebrare il ventennale, la sera del 14 agosto 1996, all’ingresso venne offerta dal comitato organizzatore una rosa a tutte le donne, un gesto semplice, ma decisamente apprezzato.

Pieghevole “Festa d’Estate” per il ventennale del 1996.

 

Indimenticabile il palco allestito per lo spettacolo di Renzo e Luana quella sera: una complessa struttura allestita in poche ore e dotata di un enorme fondale, cannoni luminosi ed effetti speciali con fumi e luci stroboscopiche, come si può osservare nelle seguenti immagini e nel filmato caricato sul canale YouTube del sito.

Video esibizione “Renzo e Luana”:

Il brutto delle cose belle è che prima o poi finiscono, e così, a causa dell’insorgere di problematiche relative al sito ove veniva realizzata, nel 1998 ebbe luogo l’ultima edizione, la ventiduesima, della Festa d’Estate.

Si spengono le luci, la musica è finita, ma gli amici in questo caso non se ne vanno, perché quel gruppo di ragazzi, oggi non più giovani, molti (ahimè) non più tra noi, ma vivi nel ricordo, continuano a coltivare una amicizia vera, che niente e nessuno potrà mai cancellare.

A tutti loro va il nostro grazie, per averci regalato così tante “notti magiche” a base di musica e sano divertimento, scrivendo pagine indelebili della storia di Santa Maria e della festa dell’Assunta.

Stefano Podestà