Quest’anno, noi, gruppo giovani della Parrocchia abbiamo deciso di impegnarci a fondo per sostenere e visitare la missione diocesana a Santa Clara, Cuba.
Abbiamo avuto un incontro speciale con Don Federico Tavella, da anni in questa missione, che ci ha fatto venir voglia di attivarci e così da gennaio abbiamo cominciato la divulgazione del progetto nella comunità parrocchiale e poi abbiamo organizzato iniziative per raccogliere fondi. Vorremmo poter contribuire alla costruzione di alcune “casette” per poter dare alle famiglie cubane della zona una dimora migliore. La comunità è stata accogliente verso questa novità e ha partecipato attivamente al completamento di una “casetta” acquistando le travi.
L’organizzazione di questo progetto ha permesso a tutto il gruppo di confrontarsi e maturare, infatti al di là della gestione pratica degli eventi è di grande importanza la condivisione dei valori comuni, che accompagnano e illuminano ogni nostra decisione. Per la complicità del gruppo sono fondamentali gli incontri settimanali serali, in cui si affrontano tutte le tematiche pratiche e non riguardanti la missione.
Il regalo di questi preziosi momenti è imparare ad essere un gruppo, infatti la volontà del singolo conta poco rispetto alle decisioni comuni, quale dono migliore si può ricevere se non quello di esercitarsi a controllare il proprio egoismo di egocentrismo?
Questi e molti altri insegnamenti sono nati da questi momenti e siamo sicuri che vivere direttamente l’esperienza missionaria arricchirà noi e la comunità che ci sostiene.
Approfittiamo di questo spazio per ringraziare Don Luciano, nostra guida spirituale, che ha gettato inconsapevolmente le basi per arrivare a fare queste scelte e che ci accompagnerà nel viaggio di settembre, Rosalba che ci ha sostenuto e incoraggiato fin dall’inizio per fare in modo che parole e idee potessero diventare azioni concrete e che tutt’ora ci affianca e sostiene nell’organizzazione pratica del viaggio e degli eventi e nella costruzione di un bel gruppo coeso; infine ma non per importanza Paola che purtroppo non può essere sempre presente ma che si è sempre resa disponibile e che siamo sicuri che, insieme agli altri, preghi per noi.
…Eccoci tornati!
Vi facciamo un piccolo riassunto del nostro viaggio…
Siamo stati 15 giorni insieme a don Luciano, don Maurizio Prandi e qualche giorno anche con don Federico Tavella a condividere la vita missionaria.
Eravamo nella cittadina di Santo Domingo (circa 300 km dall’Havana, al centro dell’isola), nella provincia di Santa Clara che con alla cittadina di Manacas sono le due parrocchie principali.
A queste appartengono tantissime comunità, alcune molto piccole quasi familiari e altre più grandi. Sono spesso dislocate in mezzo alle immense piantagioni di canna da zucchero e per raggiungerle bisogna fare tanta strada.
Noi, tutti insieme o divisi in gruppi le visitavamo per celebrare la messa e per condividere insieme un momento di catechesi accompagnato da canti e talvolta da qualche gioco con i bambini.
Alcuni giorni abbiamo collaborato alla mensa dei poveri, preparando i pranzi e accompagnando alcuni signori nella consegna porta a porta e visitato i malati.
Ci sono state alcune giornate significative anche se ogni giorno, in realtà, è stato speciale. Una di queste è stata quando, nella comunità di Cayo Bejuco (una comunità molto grande e molto povera), abbiamo portato il quadretto della Madonna di Montallegro e qualche depliant che abbiamo letto insieme per raccontargli la storia.
Questa comunità non aveva ancora un’intitolazione e da quel giorno si chiama Nuestra Señora de Montallegro.
Un’altra è stata quando siamo stati ospiti del Vescovo Arturo, a Santa Clara. Abbiamo avuto modo di conoscerci e di parlare un po’ del rapporto tra lo stato e la chiesa in questi anni di rivoluzione e dittatura. Ci ha raccontato della visita del Papa nel 1998 e ci ha detto che noi, e tutte le persone che compiono viaggi come questo, prolunghiamo la visita del Papa perché diamo una testimonianza di fede, della presenza di Gesù.
Vi inviteremo prossimamente per raccontarvi meglio e in maniera più approfondita questa bellissima esperienza e per farvi conoscere i tanti volti che abbiamo conosciuto, che hanno ricevuto i nostri/vostri aiuti e che porteremo sempre nel cuore.
Di seguito una piccola testimonianza personale nata in modo semplice, pensando a una parola che potesse riassumere questi giorni passati insieme. È un “bilancio” che abbiamo fatto l’ultima sera a Cuba insieme e don Maurizio e che ci è sembrato bello riproporlo anche a voi.
Sonia
Fede: conoscere e seguire la parola del Signore per queste persone significa avere una luce che gli illumini quel difficile cammino chiamato vita. Per loro Dio è una speranza su cui fare sempre affidamento e in qualsiasi momento. Per questo motivo la scelta di seguirlo è sincera e vera, non come spesso accade a noi che lo si ricerchi solo per abitudine o peggio ancora per convenienza.
Valentina
Lindo: questa parola ha due significati: in italiano vuol dire pulito e puro, in spagnolo bello. Questi rappresentano ciò che di più grande le persone cubane mi hanno trasmesso, un amore puro, pulito, bello e sincero così come anche molti altri sentimenti ed emozioni sono nati da questo modo di vivere, comunitario, come in una grande famiglia. Un’esperienza così resterà per sempre nei nostri cuori e così tutte le persone che hanno vissuto con noi questo percorso di fede e vita missionaria.
Alessandro
Amore: forse un po’ troppo generica come parola, ma che racchiude il significato di quello che le persone sono riuscire a trasmetterci. Quelle persone che pur non avendo niente ti danno tutto. Quelle persone che riescono a svegliarsi con il sorriso e a essere felici con le piccole cose che la vita gli propone. Forse un dono che noi, oppressi dalla società e dal nostri stile di vita non riusciamo più a comprendere. Essi sono poveri di beni materiali ma ricchi di spirito.
Alice
Spirito missionario: i fratelli cubani, con il loro amore donato gratuitamente mi hanno fatto comprendere quanto sia importante concedersi all’altro. Così come a Cuba, anche qui, nelle nostre case, al lavoro, nei luoghi di studio, negli ospedali c’è bisogno di spirito missionario, rivolto e dedito al prossimo. Ogni individuo ha una particolare missione affidata da Dio, più bella, più grande di quanto in realtà si possa immaginare, questo è il senso di tutto… seguire la propria stella. “Una farfalla non conta i giorni ma semplicemente i battiti delle ali”, voler capire poco importa, voler vivere l’istante che Dio ti regala per servire gli altri è una grande grazia.
Marco
Curiosità: un aspetto che mi ha colpito profondamente dei cubani è stata la loro curiosità. Curiosità intesa come voglia di sapere, conoscere, capire la parola di Dio. Loro non sono cresciuti, come noi, immersi nella vita cristiana; i nostri fratelli cubani vogliono scoprire la fede passo dopo passo, facendo una scelta di coscienza. Signore infondi in noi la curiosità e il desiderio di capire la tua parola.
Stefania
Cariño: è una parola che in italiano non ha una traduzione esatta. Indica una persona che vi vuole bene, ci protegge, è affettuosa… E’ proprio questa la percezione che le persone che abbiamo conosciuto hanno di Gesù, una presenza semplice ma importante. Cariñose sono state le persone con noi, ci hanno aperto le braccia e ci hanno fatto sentire come a casa.
LA VEGLIA MISSIONARIA NELLA NOSTRA COMUNITA’
Sabato 22 ottobre 2011 si è svolta nella nostra parrocchia la veglia missionaria, l’appuntamento è stato caratterizzato dalle testimonianze di alcuni missionari ed è stato animato da numerosi canti originari di diversi paesi del mondo.
Questo incontro di preghiera è stato presieduto dal nostro Vescovo Mons. Alberto Tanasini.
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